martedì 17 febbraio 2009

Il Nido di Arturo

Mentre il comune di Milano sta attuando nuove strategie battezzate "Legge Gelmini" per risparmiare ... sempre sulla pelle dei bambini e delle bambine ... ecco qualche risultato circa i precedenti Piani di risparmio/Privatizzazioni/Convenzioni

"Da oggi a Milano, nei nidi, si insegna una nuova materia: educazione alla precarietà. Mio nipote Arturo questa mattina si è recato al nido e sulla porta ha trovato un cartello con scritto "Chiuso per guasto al riscaldamento".
Solo più tardi la mamma di Arturo ha scoperto che il nido è fallito, la proprietaria è irreperibile e lei, che con fatica ha pagato 420 euro per una frequenza di mezza giornata, adesso dovrà pagare anche una baby sitter.
Ma le sorprese non finiscono qui. Il nido aveva la convenzione con il Comune, che gli era stata ad un certo punto revocata perchè la suddetta signora non pagava i contributi e in seguito gli era stata ridata. Attualmente non era convenzionato, anzi, come ha scoperto oggi, non esisteva neppure.
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Era chiuso dal 2007!!!
Arturo frequentava un nido fantasma,
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dove presumibilmente, se fosse successo qualcosa, non ci sarabbe nemmeno stata un'assicurazione a coprire le povere educatrici rimaste senza stipendio, senza contributi e senza lavoro.
Arturo quindi a buon diritto ha iniziato a prepararsi al mondo della deregulation, in una città che fino a vent'anni fa poteva a pieno titolo definirsi all'avanguardia nella cura dell'infanzia.
E pensare che mia nipote aveva scelto il nido per il suo piccolo con tanta cura, guardando la struttura, le educatrici e il pranzo che veniva servito.
Non ha pensato, la sbadata, a guardare la visura camerale!
Non ha pensato, la scervellata, che viveva in una città dove non esiste nessun controllo sulle strutture che ospitano piccoli di un anno.
Ha scelto quello soprattutto perchè non si rassegnava a rinchiuderlo dietro una saracinesca con l'invitante nome di "La banda dei monelli" o "Il treno dei birichini", così chiamato perchè collocato accanto ai binari della ferrovia. Ma per lei, che non poteva vantare un contratto di lavoro, il nido comunale era un miraggio.

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