Salve, sono un'insegnante di Scuola dell'Infanzia Statale della provincia di Roma, e per caso mi sono imbattuta in questo blog.
Sono davvero dispiaciuta per ciò che leggo ma per niente stupita.
A volte si pensa che nella scuola statale si lavori di meno e male.
Beh adesso posso sfogarmi per raccontare la mia esperienza:
ho lavorato poco e male, lo ammetto, ma perchè per tutto l'anno scolastico non ho visto un'ombra di supplente a sostituire le colleghe assenti, e per questo spesso e volentieri ho dovuto passare le ore a "controllare" (perchè ormai mi sento un'assistente e non più un'insegnante) 34-35 bambini tutti nella mia stessa aula, senza ordine di servizio e quindi con responsabilità tutta sulle mie spalle.
Nessuna di noi è mai riuscita a farsi valere in questo senso, perché il Dirigente Scolastico attribuisce il problema ai continui tagli della spesa da parte dello Stato, e questo è un DATO DI FATTO, ma la responsabilità viene scaricata tutta sulle insegnanti e andiamo contro norme banali di sicurezza per non dire altro!
I tagli alla scuola comportano: elemosinare giocattoli, libri, materiale ai genitori. Spesso questi genitori si lamentano perché se hanno scelto la scuola pubblica è per non spendere denaro. Così tante volte la stessa insegnante, di tasca propria, fornisce la sezione di materiale. Ovviamente non vediamo mai restituiti quei soldi, ma questo DIMOSTRA la nostra PASSIONE in questo lavoro.
Io sento sempre più difficoltoso questo lavoro, e mi dispiace perchè amo i bambini e amo la mia "missione", ma se andiamo avanti di questo passo mi alienerò sempre di più.
Gira voce che anche le maestre statali lavoreranno presto a luglio, per un servizio di QUALITA'. Bella presa per i fondelli!!!!
L'unico settore in cui lo Stato non investe e non investirà mai è lo stesso che deve GARANTIRE la formazione dei futuri cittadini per un Paese migliore. Questa vostra guerra per me è simbolica di quanto sto affermando. Brave, continuate così e spero pubblichiate la mia lettera. Da parte mia sto informando le colleghe di quanto sta avvenendo a Milano.
S. T.
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